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La prima collezione di Napoli Ritrovata

Messo a punto il Concept di Napoli Ritrovata e creato un logo, ci siamo trovati di fronte la necessità della scelta di un tema per la prima collezione di prodotti dedicati alla napoletanità. A dirla tutta, ci siamo quasi da subito diretti sui detti popolari. Questo per un motivo assai semplice: in modo immediato e inequivocabile, sarebbero arrivate alle persone le intenzioni di questo progetto, ovvero quello di riproporre una cultura che si sta dimenticando. Forse tra tante cose popolari, i detti sono i meno soggetti al rischio di estinzione. Eppure di alcuni si formulano male alcune parti e quasi sempre se ne ripropone una grafia sbagliata. Considerato questo e visto che, tra le altre cose, ci siamo prefissati un come e un perché per ognuna delle nostre collezioni, abbiamo deciso che il motivo di ‘E Ditte Antiche sarebbe stato quello di rendere nota la giusta formula e la grafia corretta di alcuni tra i più comuni detti. Ma come fare ad esserne certi, visto che nel tempo il napoletano ha subìto un’evoluzione della grafia e dei contenuti? Infatti non essendo una lingua ufficiale, quella napoletana non ha un istituto al quale poter fare riferimento come quella italiana, che è l’Accademia della Crusca. Per questo abbiamo fatto ricerche e ci siamo affidati alla consulenza di esperti prima di scegliere la formula corretta e più aggiornata dei contenuti che avremmo utilizzato per i nostri artworks.

La nostra prima collezione —  ‘E Ditte Antiche —  nasce così dalla collaborazione tra Napoli Ritrovata e Domenico Raio. Napoletano, laureato in lingue e letterature straniere, insegnante di tedesco, giornalista pubblicista, critico d’arte e scrittore, Raio è stato il nostro primo partner. Collabora ancora con questo progetto ogni qual volta c’è bisogno di una conferma grammaticale o di grafia ai nostri testi. Questo rende la produzione di Napoli Ritrovata più strutturata e sicuramente corretta nella veicolazione di quella cultura partenopea che ci siamo detti di voler custodire.

Per ognuno dei prodotti della linea suddetta, Domenico Raio ha scritto un commento, rendendo più fruibile finanche la traduzione del testo in napoletano. Riportiamo qui di seguito i detti popolari scelti per la linea e i contenuti stilati da Raio.

JAMME BELL’ JA!

(Andiamo! / Muoviamoci! / su, diamoci una mossa!)

«Può essere un’esortazione a darsi una mossa, a non indugiare di fronte a un’iniziativa da intraprendere, ma, con una diversa intonazione, si adopera anche per sminuire le vanterie di un interlocutore.»

Domenico Raio

STORTA VA, DERITTA VÈNE

(Storta va, dritta viene)

«Ci induce a un’interpretazione ottimistica degli eventi avversi perché ciò che nasce sotto cattivi auspici può preludere a un successo inimmaginabile.»

Domenico Raio

SAZIO ’E CUNTENTEZZA

(Sazio di contentezza / strafelice)

«La gioia è il nutrimento dello spirito; la felicità può appagare i nostri bisogni dell’animo così come il cibo soddisfa le esigenze del corpo.»

Domenico Raio

TUTT’ ’O LLASSATO È PERDUTO

(Tutto il lasciato è perso)

«Le occasioni che non cogliamo, le cose di cui non ci prendiamo cura finiscono per svanire inesorabilmente e non ci sarà più modo di recuperarle.»

Domenico Raio

CHELLO CA NUN SE FA NUN SE SAPE

(Solo quello che non si fa non si viene a sapere)

«Di ogni azione che si compia, prima o poi se ne verrà a conoscenza, anche quando si cerchi di essere riservati perché c’è gente indiscreta che osserva tutto, parla e diffonde anche le notizie più riservate.»

Domenico Raio

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